Il centro storico e le case introverse

Nel nucleo centrale dell’abitato si conserva uno dei centri rurali più rilevanti della Sardegna centro meridionale.

L’antico centro, infatti, è costituito da un tessuto urbanistico d’origine medioevale, con gli assi stradali principali che concorrono a formare una croce di strade dal chiaro significato simbolico.

All’incrocio di queste strade sorgeva l’antica chiesa, poi demolita per far posto a quell’attuale. Intorno alla parrocchiale e al suo piazzale sono sorti in epoche diverse, l’antico cimitero, il monte granatico, l’antico municipio, l’oratorio del SS. Rosario, la casa parrocchiale, uffici d’interesse pubblico, negozi e botteghe artigiane, oltre ad alcune case padronali d’eccezionali dimensioni.

La morfologia del centro storico è costituita da strade tortuose, originariamente acciottolate, che delimitano gli isolati urbani, formati prevalentemente da case a corte, chiuse su se stesse.

Gli edifici sono preceduti da uno o più dei tradizionali loggiati, caratterizzati da archi in pietra a tutto sesto o da architravi in legno poggiati su pilastri in pietra o su una struttura mista e si sviluppano attorno a questo spazio chiuso su uno o due livelli, che affacciano su un cortile interno pavimentato con acciottolato e, solitamente, su un orto retrostante.

All’esterno sono generalmente preceduti da un portale d’ingresso a volte monumentale.

Nel centro abitato, si riscontra una qualificata presenza d’edifici e manufatti di pregevole fattura architettonica ed edilizia, costituiti da palazzetti gentilizi e signorili di tipo urbano, raramente riscontrabili nei piccoli centri rurali della zona.

Queste emergenze sono databili dal XVI, fino alle metà del XX secolo. Gran parte di loro si trovano dislocate lungo la Via Roma e la via S. Vitalia. Alcune di queste opere sono riconducibili ad aspetti tipologici e stilistici dell’architettura e dell’edilizia civile ottocentesca e dei primi del novecento, d’ispirazione neoclassica, all’interno delle quali è ancora possibile ammirare i vecchi attrezzi agricoli di una civiltà contadina ormai scomparsa. L’edificio più antico si trova nel nucleo che si è sviluppato intorno alla chiesa parrocchiale e risale al 1554, come si evince dall’epigrafe, presente nell’architrave della porta d’ingresso dell’abitazione fatta costruire da Monserrat Deana.

Nell’area dell’antica caserma e della relativa scuderia sono ancora presenti alcuni edifici specialistici dimessi, rari esempi d’archeologia industriale di tipo rurale, precedentemente utilizzati come caseificio e conceria.

Ligi in lìngua sarda ]